WE OWE IT TO EACH OTHER,
TO TELL STORIES.

Neil Gaiman

CARESS THE TALES
AND THEY WILL DREAM YOU REAL.

Nightwish

STORIES AND SONGS
ARE THE LANGUAGE OF THE HEART.

Stephen Lawhead


ALL STORIES ARE TRUE.
Patrick Rothfuss

A DREAMER IS ONE WHO CAN ONLY FIND HIS WAY BY MOONLIGHT,
AND HIS PUNISHMENT IS THAT HE SEES THE DAWN
BEFORE THE REST OF THE WORLD.
Oscar Wilde

THE CORE OF ALL LIFE
IS A LIMITLESS CHEST OF TALES.

Nightwish
ALL THE TRUTH IN THE WORLD
IS HELD IN STORIES.

Patrick Rothfuss

domenica 28 novembre 2010

Riepilog-ONE

Faccio un riepilogo oggi, è un po' che non lo faccio (sto diventando molto disordinata, lo so).

- It's time to lend a hand to life -> dalla canzone "We are the world", by U.S.A. for Africa;

- Samhain - 1 -> foto per celebrare Samhain;

- Samhain - 2 -> raccontino Per Samhain;

- Santa Claus is coming to town! - 1 -> dall'omonima canzone tradizionale natalizia statunitense;

- Santa Claus is coming to town! - 2 -> idem;

- When in trouble or in doubt, run in circles, scream and shout -> dal romanzo "Little Brother", by Cory Doctorow;

- This night, we pray, our lives will show -> dalla canzone "Christmas Canon Rock", by Trans-Siberian Orchestra;

- Hope -> omonima canzone by Apocalyptica;

- He walked like a man recently returned to the world -> dal libro "Winter Ghosts", by Kate Mosse;

- Ein Wunsch -> piccola poesiola tedesca;

- Chi è seduto sul mio trono? -> dal film "Le follie dell'imeratore";

- It might have been -> citazione by John Greenleaf Whittier;

- Ma Tarzan lo fa! -> dalla sigla di un cartone animato (George della giungla?) di quando ero piccola;

- Snow and ice and numbers -> dal romanzo "Smilla's sense of snow", by Peter Høeg;

- Dance until we die -> omonima canzone by Omnia.


Ecco fatto, anche per questa volta è andata.

giovedì 25 novembre 2010

Dance until we die

Questa sera si va di post musicale, il più trasgressivo del blog, a oggi, che rispecchia il mio stato d'animo ribelle e insoddisfatto di questo periodo.
Voglio qualcosa di nuovo, di diverso, perché quello che conosco di questo mondo mi ha deluso.
Dance until we die, by Omnia.





[I got voices in my head
Check this out
Oh, I won't shout
Oh, for fuck's sake
I know it's wrong but I like it
Yo]

[Sento delle voci nella testa
Vedi un po'
Oh, non griderò
Oh, cazzo
So che è sbagliato ma mi piace
Yo]

LIFE!
We all be livin' in a lie
Makin' money for the man 'till the day we die
Mind-controlled by democracy
But you're still a fuckin' slave to the royalty
You can't buy peace of mind in a fuckin' store
You could do with less but you all want more
My eyes are open and I can see
They can steal the land but my spirit is free

VITA!
Viviamo una menzogna
A fabbricare soldi fino al giorno in cui moriamo
Controllati dalla democrazia
Ma ancora schiavi della maledetta monarchia
Non si può comprare la pace dei sensi in un maledetto negozio
Potreste fare a meno di tante cose ma ne volete sempre di più
I miei occhi sono aperti e riesco a vedere
Possono rubare la terra ma il mio spirito è libero



[Economic crisis]
Well it might fool you but it don't fool me
[War on drugs]
They can steal the land but my spirit is free
[International terrorism]
Well it might fool you but it don't fool me
[Yes, we can]
They can take my cash but they can't take me.

[Crisi economica]
Beh, potrà fregare voi ma non frega me
[Guerra alle droghe]
Possono rubare la terra ma il mio spirito è libero
[Terrorismo internazionale]
Beh, potrà fregare voi ma non frega me
[Noi possiamo]
Possono prendere i miei soldi ma non avranno me


DEATH!
Are you ready to die?
To make the fat cats rich and support the lie
Governmental games of war
Ronald McDonald's keeping score
All'o the shit don't mean a fuckin' thing
'cause I'm still standing, I still sing
Democracy, plutocracy
Well it might fool you but it don't fool me.

MORTE!
Siete pronti a morire?
Per arricchire i grassoni e sostenere la menzogna
Giochi di guerra del governo
Ronald McDonald continua a fare punti
Tutta questa merda non vuol dire un cazzo
Perché sono ancora qui, sto ancora cantando
Democrazia, plutocrazia
Beh, potrà fregare voi ma non frega me


[Economic crisis]
Well it might fool you but iut don't fool me
[war on drugs]
They can steal the land but my spirit is free
[international terrorism]
Well it might fool you but it don't fool me
[yes, we can]
They can take my cash but they can't take me.

[Crisi economica]
Beh, potrà fregare voi ma non frega me
[Guerra alle droghe]
Possono rubare la terra ma il mio spirito è libero
[Terrorismo internazionale]
Beh, potrà fregare voi ma non frega me
[Noi possiamo]
Possono prendere i miei soldi ma non avranno me


'Cause I'm a native crazy man,
I hold my freedom in my hand
I'm a dreamer, I'm a shaman,
I'm connected to the land
They can't tell me wha to do
They can't tell me what to say
They can't tell me what to smoke
They can't tell me what to play

Perché io sono un nativo, un pazzo,
Tengo tra le mani la mia libertà
Sono un sognatore, sono uno sciamano,
Sono collegato alla terra
Non possono dirmi cosa fare
Non possono dirmi cosa dire
Non possono dirmi cosa fumare
Non possono dirmi cosa suonare


I don't need no one's permission
To live my life 'cause that's been given
Now I'm the pope of Paganism
Puttin' the fun back into fundamentalism
So if you need someone's permission
To live you life just like you wanna
You have it ... here ... I give it to you
Along with this fat bag of marihuana.

Non mi serve il permesso di nessuno
Per vivere la mia vita perché mi è stata data
Adesso sono il Papa del paganesimo
Rimetto il divertimento nel fondamentalismo
E se vi serve il permesso di qualcuno
Per vivere la vita come preferite
Lo avete ... eccolo ... ve lo do io
Insieme a questo bel pacco di mariuana

Wouldn't it be great if there was a war
And nobody came?
[Peace man]
'Cause we're too busy making love
[Yeah]
To play their insane game
They just wanna work you to death
And say 'Arbeit macht frei'
Well, fuck them and fuck their rules
We'll just dance until we die!

Non sarebbe fantastico se ci fosse una guerra
E non si presentasse nessuno?
[Pace, amico]
Perché siamo troppo presi a fare l'amore
[Sì]
Per gioare al loro sporco gioco
Vogliono solo ammazzarti di lavoro
E dicono 'Arbeit macht frei'
Beh, al diavolo loro e le loro regole
Noi danzeremo fino alla morte!

[Economic crisis
War on drugs
International terrorism
Yes, we can]

[Crisi economica
Guerra alle droghe
Terrorismo internazionale
Noi possiamo]

Storm winds blow on the golden barley
Birds lie dead on the fields of Athenry
I'll stand strong while you stand beside me
Take my hand and we'll dance until we die

Venti di tempesta soffiano sull'orzo dorato
Uccelli morti giacciono sui campi di Athenry
Rimarrò forte quando sei vicino a me
Prendimi per mano e danzeremo fino alla morte


Storm winds blow on the golden barley
Birds lie dead on the fields of Athenry
I'll stand strong while you stand beside me
Take my hand and we'll dance until we die

Venti di tempesta soffiano sull'orzo dorato
Uccelli morti giacciono sui campi di Athenry
Rimarrò forte quando sei vicino a me
Prendimi per mano e danzeremo fino alla morte


Dance until we die
Dance until we die

Danzeremo fino alla morte
Danzeremo fino alla morte

LIFE!
We all be livin' in a lie
Makin' money for the man 'till the day we die
Mind-controlled by democracy
But you're still a fuckin' slave to the royalty
You can't buy peace of mind in a fuckin' store
You could do with less but you all want more
My eyes are open and I can see
They can steal the land but my spirit is free

VITA!
Viviamo una menzogna
A fabbricare soldi fino al giorno in cui moriamo
Controllati dalla democrazia
Ma ancora schiavi della maledetta monarchia
Non si può comprare la pace dei sensi in un maledetto negozio
Potreste fare a meno di tante cose ma ne volete sempre di più
I miei occhi sono aperti e riesco a vedere
Possono rubare la terra ma il mio spirito è libero

DEATH!
Are you ready to die?
To make the fat cats rich and support the lie
Governmental games of war
Ronald McDonald's keeping score
All'o the shit don't mean a fuckin' thing
'cause I'm still standing, I still sing
Democracy, plutocracy
Well it might fool you but it don't fool me.

MORTE!
Siete pronti a morire?
Per arricchire i grassoni e sostenere la menzogna
Giochi di guerra del governo
Ronald McDonald continua a fare punti
Tutta questa merda non vuol dire un cazzo
Perché sono ancora qui, sto ancora cantando
Democrazia, plutocrazia
Beh, potrà fregare voi ma non frega me

Dance!
So I'm just gonna dance!
Dance!
Dance!
Dance until we die!

Danza!
Allora non farò che danzare!
Danza!
Danza!
Danzare fino alla morte!

mercoledì 24 novembre 2010

Snow and ice and numbers.

In omaggio alla prima nevicata della stagione, propongo questa sera un brano selezionato dal libro "Smilla's Sense of Snow", di Peter Høeg. Un bel romanzo, che ho letto in luglio prima di andare a Copenhaghen, visto che la storia raccontata si svolge proprio lì.
È da quel libro, che ho preso l'idea di andare a visitare il meraviglioso parco dei cervi nella capitale danese, visto che nella guida che mi ero comprata non se ne parlava!

La citazione che riporto (traduzione paragrafo per paragrafo) è un discorso fatto dalla protagonista Smilla, donna molto particolare.

"Do you know what the foundation of mathematics is?" I ask. "The foundation of mathematics is numbers. If anyone asked me what makes me truly happy, I would say: numbers. Snow and ice and numbers. And do you know why?"

"Sai qual è il fondamento della matematica?", chiedo, "Il fondamento della matematica sono i numeri. Se qualcuno mi chiedesse cosa mi rende veramente felice, risponderei: i numeri. La neve e il ghiaccio e i numeri. E sai perché?"

[...]

"Because the number system is like human life. First you have the natural numbers. The ones that are whole and positive. The numbers of a small child. But human consciousness expands. The child discovers a sense of longing, and do you know what the mathematical expression is for longing?"

"Perché il sistema dei numeri è come la vita umana. Per prima cosa ci sono i numeri naturali. Quelli interi e positivi. I numeri di un bambino. Ma la coscienza umana si espande. Il bambino scopre una sensazione di nostalgia e sai qual è l'espressione matematica della nostalgia?"

[...]

"The negative numbers. The formalization of the feeling that you are missing something. And human consciousness expands and grows even more, and the child discovers the in between spaces. Between stones, between pieces of moss on the stones, between people. And between numbers. And do you know what that leads to? It leads to fractions. Whole numbers plus fractions produce rational numbers. And human consciousness doesn't stop there. It wants to go beyond reason. It adds an operation as absurd as the extraction of roots. And produces irrational numbers."

"I numeri negativi. L'ufficializzazione della sensazione che ti manchi qualcosa. E la coscienza umana si espande e cresce ancora di più, e il bambino scopre gli spazi. Tra le rocce, tra i pezzi del muschio che ricopre le rocce, tra le persone. E tra i numeri. E sai a cosa porta tutto questo? Porta alle frazioni. Numeri interi più frazioni e il risultato sono i numeri razionali. E la coscienza umana non si ferma qui. Vuole andare oltre la ragione. Aggiunge un'operazione assurda come l'estrazione di radici. E produce i numeri irrazionali."

[...]

"It's a form of madness.' Because the irrational numbers are infinite. They can't be written down. They force human consciousness out beyond the limits. And by adding irrational numbers to rational numbers, you get real numbers."

"È una forma di pazzia. Perché i numeri irrazionali sono infiniti. Non possono essere messi per iscritto. Spingono la coscienza umana al di là dei propri limiti. E sommando i numeri irrazionali ai numeri razionali ottieni i numeri reali."

[...]

"It doesn't stop. It never stops. Because now, on the spot, we expand the real numbers with imaginary square roots of negative numbers. These are numbers we can't picture, numbers that normal human consciousness cannot comprehend. And when we add the imaginary numbers to the real numbers, we have the complex number system. The first number system in which it's possible to explain satisfactorily the crystal formation of ice. It's like a vast, open landscape. The horizons. You head toward them and they keep receding. That is Greenland, and that's what I can't be without! That's why I don't want to be locked up."

"Non finisce, non finisce mai. Perché adesso, in questo momento, espandiamo i numeri reali con radici quadrate immaginarie di numeri negativi. Questi sono numeri che non riusciamo neppure a visualizzare, numeri che la coscienza umana non può comprendere. E quando sommi i numeri immaginari ai numeri reali ottieni il sistema dei numeri complessi. Il primo sistema di numeri nel quale sia possibile spiegare in modo soddisfacente la formazione dei cristalli di ghiaccio. È come un paesaggio vasto, aperto. Gli orizzonti. Ti dirigi verso di loro e loro continuano a retrocedere. Questa è la Groenlandia, e questo è ciò di cui non posso fare a meno! Ecco perché non voglio essere rinchiusa."

Buon inverno a tutti!

martedì 23 novembre 2010

Ma Tarzan lo fa!

Oggi pomeriggio ho accompagnato Luca nello studio della pediatra, per fare il "conguaglio" delle vaccinazioni. L'ultima volta che è stato vaccinato, infatti, abitavamo ancora in Italia e in Germania le regole a riguardo sono leggermente diverse.

La dottoressa esamina con attenzione il resoconto rilasciato dalla ASL cinque anni fa e lo confronta con lo schemino delle vaccinazioni e dei richiami previsti quassù. Alla fine decreta che il giovanotto abbisogna al momento solo del richiamo per il vaccino contro il virus della meningite.

"Potrebbe indolenzirsi un po' il braccio", lo avvisa strofinandogli un candido batuffolo di cotone sulla spalla, "Magari si gonfia e diventa rosso. Potresti sentirti un po' debole, stanco e potrebbe anche venirti un po' di febbre. Non ti preoccupare: è normale."

Usciti dallo studio medico risaliamo sull'autobus per tornare a casa, dove ci attende una breve sosta prima di ripartire verso la scuola di musica e la lezione di violino.

Quando il pargolo si trova nel vagone della metropolitana che lo porterà a violino, improvvisamente il virus sedato presente nel vaccino che gli è stato iniettato in corpo prende vita.
[...]
Ci si aspetterebbe quindi uno svenimento, un mezzo collasso, un bambino frignolento che si lamenta perché si sente poco bene, un bambino che non regge a rimanere in piedi per tre fermate di metropolitana, che si accascia inerme al suolo, che si stringe il braccio dolorante con espressione sofferente... Ebbene: NO!

Il frugolo si ringalluzzisce di botto.
Comincia a ripetere all'infinito a voce altissima la frase minus fünf Grad, facendo voltare verso di lui tutte le teste dei presenti nel vagone, che lo osservano corrucciati e seccati. Sale le scale a due a due sbraitando di voler comprare un panino al würstel e formaggio allo snack-bar all'uscita della stazione. Di fronte alla maestra di musica, che deve scambiare due parole con la mamma, si spalma sui muri; usa un elastico come fionda; rotea in aria le gambe usando lo schienale delle sedie come perno; apre l'armadio delle provviste e comincia a estrarre scatolette di tè commentandone la qualità; corre in tondo come una scheggia impazzita: un ibrido tra Beep Beep, un canguro e una cavalletta; chiede alla maestra di musica di regalargli un Pocket Coffee. Di fronte alla quale richiesta alla madre schizzano gli occhi dalle orbite e supplica la maestra di non farlo.

Io non ho mica visto cosa c'era in quella fiala, nello studio della pediatra.

domenica 21 novembre 2010

It might have been

.

Chi è seduto sul mio trono?

.


Ci sono giorni in cui perdi gli occhiali rosa.

Allora, improvvisamente, ti guardi intorno e vedi che il mondo è pieno di ingiustizie, morte, sfruttamento, povertà, inquinamento e schifo.

Ti spaventi e chiudi le persiane, rivolgendo lo sguardo nel tuo piccolo ambiente familiare. E senza preavviso le piccole meschinità, le ripicche, gli sbagli, i risentimenti, i problemi non risolti, le catttive parole ti assalgono e ti feriscono.
Allora alzi gli occhi al cielo e ti chiedi, dove posso trovare ancora speranza, bellezza, sincerità, serenità, sorrisi? Se sei fortunato, qualcosa trovi: una persona, un posto, un ricordo, un pensiero.

Chiudi gli occhi, un sorriso mesto si scioglie in una lacrima.
La tua bolla è sempre più piccola.
Ti chiedi quando scoppierà?

È meglio ritrovare gli occhiali rosa.

giovedì 18 novembre 2010

Ein Wunsch

.


Wenn ich ein
Traum wäre,
würde ich
versuchen,
in Deinen
Kopf
zu kommen.


[di autore ignoto - almeno a me]


[Trad. più o meno: Mi piacerebbe, se fossi un sogno, essere nella tua mente.]

lunedì 15 novembre 2010

He walked like a man recently returned to the world.

Questa qui accanto è l'immagine della copertina del libro "X", traduzione italiana di "Little Brother", romanzo di Cory Doctorow di cui ho parlato da poco qui.

Avevo deciso di regalarlo a mio fratello per Natale, perché penso che gli piacerebbe molto e perché non legge in inglese.
Vista la pessima esperienza che ho avuto lo scorso anno con gli ordini natalizi, ho preferito muovermi in anticipo quest'anno e oggi pomeriggio mi sono messa al lavoro. Amara sorpresa: il libro risulta "non disponibile", "non ordinabile", "fuori catalogo" e persino "non in commercio" su ogni singolo sito di vendita di libri on-line (sì, nonostante i miei giuramenti sono andata a controllare anche il sito di ibs).

Quale potrebbe essere il motivo? La versione italiana del libro sembra sia uscita il 22 ottobre 2010, meno di un mese fa! Ho scritto alla casa editrice responsabile, ora sono in attesa di una risposta. Se e quando mi risponderanno, sono curiosa di sapere cos'è successo, forse avevano stampato mille copie a rovescio e hanno dovuto ritirarle?

Però io non mi spiego una cosa: com'è che ogni volta che a Natale mi metto a cercare dei libri in italiano faccio una dannata fatica a trovarli?

Tre anni fa ho chiesto che a Luca venisse regalata una trilogia: "Cronache del Bordo", "Cronache di Boscofondo" e "Cronache di Santafrasso". Sono romanzi avventurosi che hanno per protagonista un ragazzino di nome Fruscello, che tra mille traversie cresce e impara un sacco di cose. I primi due sono stati reperiti da mia cognata con enormi difficoltà, e il terzo è stato possibile ottenerlo solo tramite e-bay (unica copia, di seconda mano). Non era più in ristampa.
Perché?
A Luca è piaciuto moltissimo, gi autori sono paul Stewart e Chris Riddel, acclamati scrittore e illustratore inglesi. In tedesco i libri sono tuttora tradotti e venduti e non solo: abbiamo scoperto che ne sono stati scritti altri a seguire, la serie non è finita al terzo! Ma in italiano non ci sono più.

Lo scorso anno volevo regalare "Buona Apocalisse a Tutti", di Terry Pratchett. Ho persino spedito mia mamma alla Mondadori. Dopo averle detto che non esisteva, si sono arresi solo quando lei gli ha mostrato l'ISBN. A quel punto si sono corretti in "Non è più in commercio, lo ristamperanno prima o poi".
Perché?
Nel frattempo sto continuando a regalarlo in inglese a quelli che leggono in lingua, e finora ne sono rimasti tutti entusiasti! Ma in italiano non è più possibile trovarlo.

E quest'anno è la volta di "X".
Perché?

giovedì 11 novembre 2010

Hope

.
ENJOY.




... dite che prima o poi me la daranno, la cittadinanza ad honorem finlandese???

mercoledì 10 novembre 2010

This night, we pray, our lives will show

Mi scuso con everybody, ultimamente ero un po' su di giri o, come la metterebbe il mio nuovo dottore: non ero in equilibrio, il mio yang ha sopraffatto il mio ying.
Così ho sfornato post un po' alterati, riuscendo a trovare chiaramente più yang che ying in ogni situazione. Quindi voglio inspirare profondamente con tutti voi per tre volte per potenziare l'incantesimo di stabilizzazione dello spirito (ah, sì, dimenticavo di avvisarvi che nel frattempo ho battuto la testa sul marmo, ihihih... non è vero, però sospetto ci siano metalli pesanti nell'acqua del lavandino, uhuhuh. BASTA).

E dopo aver semi-promesso una recensione di "Little Brother", by Cory Doctorow, vi dico subito che stasera non ho intenzione di mantenere la parola, invoco l'infermità mentale temporanea e vi propino una succulenta citazione dal libro "A Short History Of Nearly Everything", by Bill Bryson [Breve Storia Di (Quasi) Tutto], un libro arguto, interessante, divertente, comprensibile e molto simpatico.
Esattamente, cito dall'Introduzione (traduzione paragrafo per paragrafo, crepi l'avarizia!):

Welcome. And congratulations. I am delighted that you could make it. Getting here wasn’t easy, I know. In fact, I suspect it was a little tougher than you realize.

Benvenuti. E congratulazioni. Sono felice che ce l'abbiate fatta. Arrivare qui non è stato facile, sapete. In effetti, sospetto sia stato persino più difficile di quanto immaginiate.

To begin with, for you to be here now trillions of drifting atoms had somehow to assemble in an intricate and intriguingly obliging manner to create you. It’s an arrangement so specialized and particular that it has never been tried before and will only exist this once. For the next many years (we hope) these tiny particles will uncomplainingly engage in all the billions of deft, cooperative efforts necessary to keep you intact and let you experience the supremely agreeable but generally underappreciated state known as existence.

Tanto per cominciare, perchè siate qui c'è stato bisogno che trilioni di atomi fluttuanti si assemblassero in maniera intricata, intrigante e degna di nota. È una sistemazione talmente specializzata e particolare che non è mai stata tentata prima e non verrà mai ripetuta. Per i prossimi molti (si spera) anni queste minuscole particelle saranno impiegate in miliardi di agili forzi di cooperazione necessari per mantenervi intatto. Lo faranno senza un lamento e vi consentiranno di godere dell'incredibile esperienza di cio che viene universalmente conosciuto - seppure sottostimato - come esistenza.

Why atoms take this trouble is a bit of a puzzle. Being you is not a gratifying experience at the atomic level. For all their devoted attention, your atoms don’t actually care about you-indeed, don’t even know that you are there. They don’t even know thatthey are there. They are mindless particles, after all, and not even themselves alive. (It is a slightly arresting notion that if you were to pick yourself apart with tweezers, one atom at a time, you would produce a mound of fine atomic dust, none of which had ever been alive but all of which had once been you.) Yet somehow for the period of your existence they will answer to a single overarching impulse: to keep you you.

Perché mai gli atomi si prendano un tale disturbo è un rompicapo. Essere voi non è un'esperienza gratificante, a livello atomico. E per quanto devotamente attenti, i vostri atomi non si interessano minimamente a voi, in effetti neppure sanno che siete lì. Neppure sanno di essere lì loro stessi. Dopotutto, si tratta di particelle senza cervello, e anche senza vita se è per quello. (È una nozione vagamente paralizzante, apprendere che se qualcuno vi facesse a pezzi, atomo per atomo, con una pinzetta, alla fine non si avrebbe che un mucchio di fine polvere atomica, mai stata viva, ma che una volta è stata voi). Eppure, in qualche modo, per la durata della vostra esistenza, tutti quegli atomi risponderanno a un solo, irrefrenabile impulso: essere voi.

The bad news is that atoms are fickle and their time of devotion is fleeting-fleeting indeed. Even a long human life adds up to only about 650,000 hours. And when that modest milestone flashes past, or at some other point thereabouts, for reasons unknown your atoms will shut you down, silently disassemble, and go off to be other things. And that’s it for you.

La cattiva notizia sugli atomi è che sono incostanti e la durata della loro devozione è decisamente fugace. Persino una vita molto lunga non dura più di 650.000 ore, alla fine. E quando quell'attimo fuggente è trascorso, o in qualche punto nel frattempo, per motivi sconosciuti i vostri atomi vi spegneranno, vi smonteranno silenziosamente e se ne andranno a formare altre cose. E questo è quanto, per voi.

Come dicevo: arguto, interessante, divertente, comprensibile e molto simpatico.

sabato 6 novembre 2010

when in trouble or in doubt, run in circles, scream and shout

Dopo aver letto un parere positivo riguardo al libro "Little Brother", di Cory Doctorow, sul sito del gruppo musicale Omnia, ho deciso di leggerlo.

La cosa non è stata affatto difficile, dal momento che Mr Doctorow in persona lo ha lasciato in giro sul web sotto licenza Creative Commons. Vale a dire che lo si può scaricare gratuitamente con il consenso esplicito dell'autore, che intelligentemente preferisce trovare un nuovo lettore piuttosto che multarne uno.

In ogni caso, una valida recensione così a freddo non mi viene, perché il libro mi ha decisamente colpito. In positivo, se qualcuno se lo stesse chiedendo. Gli ho affibbiato cinque stelle su aNobii, ovvero il massimo.

A corto di parole che esprimessero tutto il mio sentire e che andassero oltre wow sono andata a sbirciare altre recensioni e sono rimasta scioccata scoprendo che più di un lettore lo considera "un buon fantasy, ma con troppe spiegazioni di informatica e poi i personaggi non sono troppo convincenti".

Okay, se non avete letto il libro non potete né concordare con questo giudizio, né esserne strabiliati e sconvolti come me.
Diciamo che considero una valutazione del genere l'equivalente di un "buon romanzo, un po' noioso e il protagonista sembrava un po' una gatta morta", riferito a 1984 di Geroge Orwell.

Quel che voglio dire è che ci sono libri e ci sono Libri.

Già il titolo, Little Brother, dovrebbe secondo me suggerire qualcosina al lettore.
Ci sono romanzi che nascondono molto di più dietro alla loro trama, storie che non vogliono essere fini a se stesse, ma comunicare un mondo di informazioni, avvertimenti, incitazioni ad aprire gli occhi e tutta quella roba socio-rivoluzionaria che mi piace tanto.
Storie che palesemente sono state inventate per "mettere in scena" concetti reali e che presentati altrimenti (per esempio sotto forma di saggio o di documentario) non avrebbero altrettanto impatto.
Lo scopo di questi romanzi è di far immmedesimare i lettori nel personaggio, mostrare loro che quel che il protagonista sta vivendo potrebbe capitare a loro. Questo è esattamente quel che Little Brother fa, e lo fa anche con un certo stile, visto che il libro è realistico, avvincente, coinvolgente e i personaggi non hanno niente che non vada. L'unico punto interrogativo che ho riguarda il finale, ma 1) non ve lo voglio rovinare; 2) il nostro è un mondo che ha bisogno di sperare.

Pensare che possano esistere persone che non sono state in grado di capire il significato di questo romanzo (tutt'altro che celato e criptico, peraltro) mi fa venire in mente il celebre detto Quando il saggio indica la luna, lo stolto vede solo il dito.

Welcome in the XXI century.

venerdì 5 novembre 2010

Santa Claus is coming to town! - 2

E come promesso al termine di questo post, ecco a voi la mia disavventura del Natale 2009, augurandomi che serva da monito e possa alzare il livello di allerta di molti.

Come ormai i (pochi) frequentatori abituali di questo blog sanno, vivo in Germania da quattro anni. A Berlino, per la precisione. La mia numerosa famiglia di origine, però risiede quasi tutta a Milano, con punte a Roma e Parigi.
Lo scorso Natale ci siamo accordati per ritrovarci tutti sotto il tetto della casa in cui siamo cresciuti e festeggiare insieme.

Con l'intimo desiderio di rendere il Natale più bello per tutti, ho avuto un lampo di genio: avrei ordinato più regali possibile su internet, facendoli quindi recapitare a casa di ma & pa. In questo modo mi sarei evitata di portarli in aereo, con il rischio di ritrovarli ammaccati e/o rotti (cosa che è accaduta in un paio di occasioni).

Ora, non chiedetemi di non fare il nome del sito incriminato. Un anno fa li ho avvisati che avrei diffuso la mia esperienza, adesso sono fatti loro. Se non volevano che facessi loro una pessima pubblicità, avrebbero dovuto comportarsi in modo diverso. Il sito incriminato è questo.
Ho fatto un ordine comprendente svariati libri in italiano e in inglese; DVD e un CD di musiche natalizie. Non ricordo la cifra esatta e non ho voglia di andare a controllare, in ogni caso superava i 100 €.

Era il 5 dicembre.
La Home Page del sito era decorata con agrifogli e calzettoni a righe bianche e rosse. Proponeva di fare acquisti natalizi in tutta comodità e sicurezza, con il servizio ad hoc di spedizioni rapide in tutta Italia. Dovete sapere che la sede ufficiale di questo fantastico internet bookshop si trova ad Assago, cittadina alle porte di Milano.

Gli articoli da me richiesti risultavano tutti disponibili in tre giorni, eccezion fatta per il CD di musiche natalizie, il cui reperimento richiedeva 5 giorni. Soddisfatta e fiduciosa ho inviato l'ordine. Ed è cominciato l'incubo.
I tre, cinque giorni sono diventati in un attimo dieci, poi tredici, momento in cui ho deciso di inviare una mail chiedendo di evadere il mio ordine o restituirmi i soldi. Due ore dopo dalla mia carta di credito veniva prelevato l'ammontare corrispondente all'ordine da me effettuato, e mi veniva inviata una mail con cui mi si assicurava che il mio ordine era in spedizione, eccezion fatta per il CD di musiche natalizie, che, mi si prometteva, sarebbe stato inviato appena disponibile. Era il 18 dicembre, naturalmente un venerdì sera. Inutile sperare che la merce venisse spedita sabato o domenica. Quando lunedì 21 ho scoperto che il mio ordine era ancora in spedizione ho inviato una seconda mail infuriata, dicendo che volevo bloccare l'ordine ed essere rimborsata, a meno che il mio ordine non partisse immantinente. Due ore dopo, manco a dirlo, mi arriva la mail che mi avvisa con toni gaudenti che i miei pacchi sono in viaggio! Wow! Assago-Milano: 11 km.
La mattina dopo, altra amara sorpresa: una nuova mail campeggia nei miei messaggi in arrivo. Mi si annuncia con sommo rincrescimento che siccome a Milano è caduta la neve, lo spedizioniere non garantisce i tempi di consegna. Ah, en passant mi si informa anche del fatto che il mio CD con musiche natalizie è irreperibile. A nulla sono valse le mie telefonate al centralino: all'alba delle 11.00 ancora nessuno era presente in ufficio, a parte la centralinista che probabilmente lavorava lì con un contratto precario di tre mesi a 6,00 € lordi l'ora e che se si fosse azzardata a mancare avrebbe ricevuto cinquecento frustrate. Nessuno dei capi o dei responsabili ha ritenuto necessario trovare il modo di essere in ufficio a pochi giorni da Natale.

Inutile dire che i miei regali non sono arrivati in tempo, vero? Sono stati consegnati a casa di mia mamma il 29 dicembre, quando io ero già tornata a Berlino, senza una parola di scusa. Ricordo il dettaglio: ordine effettuato il 5 dicembre, tempo di attesa massimo previsto per uno degli articoli (risultato infine non disponibile): 5 giorni.

Un ultimo paio di cose, prima che mi abbandoni alle recriminazioni socio-politiche.
Venerdì 18 dicembre ho ordinato un libro in inglese su Amazon.de. Il libro, proveniente direttamente dall'Inghilterra, è stato consegnato nelle mie mani martedì 22. Ora, non so da dove esattamente sia partito il mio libro, supponiamo da Londra, che è anche una delle città più vicine al continente. Londra - Berlino: 1.045 km. Naturalmente la neve c'era dappertutto, da noi ne erano scesi una decina di centimetri e c'erano -20°C di temperatura.

Un'altra considerazione: il CD di musiche natalizie. Perché mai uno lo ordina allinizio di dicembre? Per averlo a Natale, direi. Lo vendevano da Media Markt, lo avevo visto la settimana prima di Natale. Ma quando dall'Italia mi hanno avvisato di non essere riusciti a reperirlo naturalmente era esaurito anche da Media Markt e non ho potuto regalarlo.

Ultima: in questi anni ho fatto numerosi ordini su Amazon.de. Quando ordinavo più articoli, questi mi venivano recapitati nell'ordine in cui si rendevano disponibili. Non venivano ammassati in magazzino in attesa di averli tutti e taccagnare sulle spese di spedizione. Spero che Amazon non sbarchi mai in Italia, sarebbe costretto ad abbassare i suoi standard.

Ora, le considerazioni socio-politiche.

Quando racconto questa storia a un italiano qualsiasi mi guarda sorridendo con condiscendenza e commenta Ma anche tu, come fai a fidarti? Dovevi saperlo, si sa che dicono cinque giorni, ma se sei fortunata sono tre settimane!

Ah, perfetto! Così se un negozio on-line mi fa una promessa e io ci credo e poi risulta che non è vero, la stupida sono io? A qualcuno si accende una lampadina che gli suggerisce come mai le cose in Italia funzionano (non funzionano) in questa maniera? Finché siamo pronti a dare dello stupido a chi si fida e non a prendercela con chi imbroglia, cosa speriamo di migliorare? Finchè ci accontentiamo di un beh, ma si sa? Quand'è che le cose si sono capovolte in maniera così brutale e perversa? Perché non c'è un giudice che dà una bella multa a quelli di ibs ogni volta che si permettono di disattendere le loro stesse promesse? Perché viene loro (e ad altri come loro) di comportarsi in un modo tanto irrispettoso del cliente finale?

Mi dicono che vivo su un altro pianeta. No, non è vero. Vivo in Germania, dove se prendi in giro troppo a lungo qualcuno hai chiuso. Invece leggo che ibs va avanti a prendere per i fondelli l'Italia intera dal 1998. Certo, se io sono la sola persona che si rende conto che hanno un comportamento assurdo e riprovevole. Certo, se nessuno si rifiuta di fare acquisti sul loro sito. Certo, se nessuno se la prende con loro ma tutti danno dello stupido a chi si fida.

Quindi quest'anno, nell'immanente confusione pre-natalizia, una cosa è certa: non mi lascerò fregare da ibs. E voi?

Santa Claus is coming to town! - 1

Tra poco più di un mese è Natale.
Natale è una bella festa, mi piace.
Mi piacciono le luci, gli addobbi e i colori; mi piace camminare per le strade illuminate dai lampioni, sotto un cielo già scuro; mi piace stringermi la sciarpa al collo e soffiare nuvolette di vapore dalla bocca mentre alle mie spalle un organetto suona una musica tradizionale.

Ci sono anche tante cose veramente insopportabili che succedono in questo periodo, dettate dall'avidità e dalla prepotenza delle persone; dall'ipocrisia di coscienze facilmente tacitabili con una piccola offerta donata con la mano destra mentre la sinistra spende cifre spropositate per inscenare un pasto da re; dalle pubblicità sguaiate che non sanno nemmeno più cosa significa l'espressione spirito natalizio.

Ma riesco a ignorare in gran parte tutto ciò perché penso che a Natale rivedrò la mia famiglia, ci stringeremo attorno allo stesso tavolo ritrovandoci per la prima o seconda volta in un anno. Ci sarà della musica più o meno a tema di sottofondo, ci saranno renne di peluche che danzano e cantano Santa Claus is coming to town con la voce di Frank Sinatra e maialini di peluche che camminano sculettando e cigolando Old McDonald had a farm - ya ya yo! mentre il gatto li insegue soffiando e rizzando il pelo e il cane salta distribuendo leccate a chiunque gli capiti a tiro, e il nonno mostra orgoglioso la treccia di pane appena uscita dal forno e la nonna impila l'ennesima ciotola di assaggini sul tavolo e lo spazio tra il televisore e il divano è irrimediabilmente ricoperto di pacchettini colorati... E dopo aver mangiato e riso tutti insieme ci divideremo un panettone intanto che, in un preciso rituale, uno alla volta apriremo i nostri regalini commentando, ridendo, facendo fotografie...

E al ricordo di tutto questo, il resto sfuma.
Ma questa volta non intendo permettere ai dolci ricordi di offuscare la verità storica. Quindi a breve vi proporrò un posto che riguarda un possibile incubo natalizio.