WE OWE IT TO EACH OTHER,
TO TELL STORIES.

Neil Gaiman

CARESS THE TALES
AND THEY WILL DREAM YOU REAL.

Nightwish

STORIES AND SONGS
ARE THE LANGUAGE OF THE HEART.

Stephen Lawhead


ALL STORIES ARE TRUE.
Patrick Rothfuss

A DREAMER IS ONE WHO CAN ONLY FIND HIS WAY BY MOONLIGHT,
AND HIS PUNISHMENT IS THAT HE SEES THE DAWN
BEFORE THE REST OF THE WORLD.
Oscar Wilde

THE CORE OF ALL LIFE
IS A LIMITLESS CHEST OF TALES.

Nightwish
ALL THE TRUTH IN THE WORLD
IS HELD IN STORIES.

Patrick Rothfuss

domenica 29 novembre 2009

Riepilogo

Eccomi qui (anf! anf!), non perderò questo appuntamento con il riepilogo delle citazioni, no no!

- Noi usiamo il sogno per predire il futuro, le stelle per tracciare la rotta, la voce dei morti per conoscere il passato... -> da "Il Circolo degli Dei Sognanti", by Jacopo Casiraghi;

- E' una favola, è solo fantasia -> dalla canzone "L'Isola che non c'è", by Edoardo Bennato;

- Marley, prima di tutto, era morto -> dal racconto "Cantico di Natale", by Charles Dickens;

- Sing for me -> dalla canzone "Phantom of the Opera", by (non mi ricordo chi ha cominciato!!);

- e bada ben che non si bagni! -> dal canto popolare "Quel mazzolin di fiori".

Ed ecco fatto, anche per questa settimana siamo a posto! Ciao a tutti! Mancano 26 giorni a Natale! DIN DON!

venerdì 27 novembre 2009

e bada ben che non si bagni

No, no. Lo so che oggi non è mercoledì.

E' solo che mercoledì non sapevo che fosse mercoledì. Cioè, credevo che fosse martedì. Ne ero totalmente convinta, non capivo come mai la gente attorno a me si comportasse come se fosse mercoledì.
Al mercoledì, per esempio, S. ha lezione a scuola a partire dalle 10.00. Non vedendola alzarsi e pensando che fosse martedì, mi sono chiesta, come mai non si alza, stamattina? Mica è mercoledì, oggi! Bah, magari ha un'ora buca.
Inoltre, al mercoledì Luca ha ginnastica, a scuola, e deve portare lo zainetto con le scarpe per la palestra e i pantaloncini. A volte si dimentica. Quella mattina mi ha chiesto, che giorno è? E io gli ho risposto, sicura di me, che era martedì, così non ha preso lo zainetto.
Arrivati nel cortile della scuola, vedo che gli altri bambini hanno lo zainetto dello sport e mi domando, ma perché lo fanno? Non lo sanno, che oggi è martedì? Scrollo la testa e mi allontano.
Finché, a metà mattina, cercando di organizzare il resto della settimana, qualcosa non torna. Arrivo al punto da dubitare di avere tra le mani un calendario del 2009. Penso che forse ne sto guardando uno vecchio.
Fnché, facendosi largo a fatica tra neuroni incartapecoriti e rigidi nelle proprie convinzioni, si insinua il Dubbio: e se avessi sbagliato io, se oggi fosse effettivamente mercoledì??
Rapidi controlli incrociati mi confermano la tremenda Verità. Era proprio mercoledì!!

giovedì 26 novembre 2009

Sing for me!




Problemi Di Libri

Ho già detto che ho dovuto lasciare a Milano un sacco di roba, per far rimanere il peso della valigia entro i 10 kg. Valigia che poi, come ricorderete, NON è stata pesata in aeroporto - poteva pesarne anche 28, di kg, per quel che ne sapeva l'addetta.

Tra le cose che non mi hanno seguito a Berlino, ci sono i libri che una mia amica voleva prestarmi. Ci scambiamo sempre libri e/o consigli di letture, anche se capita che i nostri gusti non collimino alla perfezione.
Tra i titoli che ha cercato di propinarmi la sera che ho cenato da lei, c'era Le Relazioni Pericolose, di Choderlos de Laclos.
Stamattina, pensando che per un romanzo datato 1782 i diritti d'autore sono scaduti, ho tentato di procurarmelo gratis su internet, cosa che ho già fatto in passato, scaricando Dracula, Jane Eyre, Christmas Carol, una raccolta di racconti di Lovecraft e non so cos'altro.

Impossibile. Le Relazioni Pericolose non si trova a gratis. Ho trovato un'unica possibilità: Les Liasons Dangereuses, in un pratico e leggibile (...) formato testo. In francese.
Ciò comunque mi ha dato un'idea: invece di cercarlo nella traduzione in italiano, mi sono messa in testa di trovarlo in inglese. E l'ho trovato!
O meglio.
Sono capitata su un sito che mi prometteva di lasciarmelo scaricare a gratis e di farmi scaricare taaaanti altri bei titoli sempre a costo zero, a patto che io scaricassi e installassi, gratis, Microsoft Reader.

Immaginatemi mentre ci rifletto mezzo secondo, il tempo di pensare e chi se ne importa, faccio spallucce e parto con la procedura di installazione di Microsoft Reader.
Al termine della quale torno tutta soddisfatta alla pagina da cui scaricare The Dangerous Liaisons.
Che risulta non disponibile.
E non riesco manco a trovare traccia di tutti i promessi e-book scaricabili a costo zero.

Uff.

mercoledì 25 novembre 2009

Marley, prima di tutto, era morto.

Ogni volta che resto per qualche giorno a casa di mamma e papà ne approfitto.
Ci sono tantissimi libri, là. Libri vecchi-vecchissimi, risalenti alla prima metà del secolo scorso, per lo più si tratta di letteratura per ragazzi.
Poi ci sono i libri che io e miei fratelli leggevamo da piccoli, quantomeno ci sono quelli che sono sopravvissuti. E poi libri letti a scuola (quattro ragazzi, quattro scuole, quattro raccolte ormai mescolate tra di loro).
Ancora, libri appartenuti a qualcuno di noi, impossibile spesso ricordare a chi, ma si trovano ancora nelle librerie che vanno dal pavimento al soffitto lungo un'intera parete in quella che è stata per anni la camera dei miei tre fratelli, o nelle librerie che con gli anni si sono moltiplicate: in quello che viene pomposamente chiamato studio (e che nacque come corridoio), nelle librerie che sono approdate nella camera da letto dei miei (ex-mia), sulle mensole in cucina e nel corridoio che è rimasto tale. Ecco. Libri ovunque.

Secondo voi, come posso resistere? Che si tratti di libri che ho letto anni fa e che, rivedendoli occhieggiare da un ripiano, mi ispirano nostalgia, o di libri che non ho mai letto prima, qualcosa trovo sempre.
La settimana scorsa ho approfittato di un libro che era stato recentemente regalato a mia mamma e gliel'ho letto prima che potesse metterci le mani sopra.
Si tratta di Censura, di Shahriar Mandanipour. Il sottotitolo è "una storia d'amore iraniana", anche se alla fine è talmente molto di più di una semplice storia d'amore, che trovo estremamente difficile definirlo o assegnarlo a una categoria. Viene raccontato l'Iran, con leggerezza ma senza nasconderne i lati più ostili, difficili da accettare per noi "occidentali". Eppure l'impresa di renderli comprensibili anche a noi riesce in pieno.
Credo di non aver mai letto niente di così concepito, senza mezzi termini direi che l'autore è un genio. Mi spiacerebbe rivelarvi gli espedienti di cui si è servito nel corso della narrazione, ma dubito che vi siate imbattuti in qualcosa del genere, prima.

Ho selezionato una citazione, che mi è molto piaciuta (e che non parla d'amore, perché come ho detto non si tratta solo di una storia d'amore):

"Ma pensi davvero che se gli scrittori scrivono di un lupo, quello comparirà magicamente dietro di loro?"
"Dipende. Se sanno scrivere, sì [...]."

[da: Censura, by Shariar Mandanipour, pag. 222]

martedì 24 novembre 2009

E' una favola, è solo fantasia


Di ritorno da dieci giorni intensissimi, dei quali un resoconto sarebbe - temo - ripetitivo per chi legge e tutto sommato facilmente riassumibile: mi son divertita un sacco!
Ho fatto esperienze tutte nuove, ho avuto modo di incontrare tanta gente nuova e diversa e di combattere un pochino contro la mia naturale resistenza ai "riflettori".

In pratica ho trascorso dieci giorni insieme al mio editore, che mi ha scarrozzato in giro per la Lombardia insieme ai miei libri. Il conteggio finale vede: una fiera; un tot. di scuole elementari (ho perso il conto!) nelle quali abbiamo interagito direttamente con i bambini, che ci hanno sommerso di domande e di folli richieste di autografi; infine sabato scorso l'inaugurazione della casa editrice, con tanto di festa, musica e buffet.

Il tutto è stato poi condito dal rendez-vous con cinque compagne delle elementari/medie; dalla visita alla nonna; da un giretto per Corso Buenos Ayres con piccolo shopping incluso; da una giornata trascorsa insieme a una cara amica e le sue bimbe e da una semi-improvvisata gita a Locarno; ho anche visto cinque o sei film che non conoscevo insieme al mio fratellino.
Sì, dieci giorni. Solo. Dieci Giorni.

Adesso mi ritrovo con una caviglia gonfia e dolorante. Ho il sospetto di essermela storta subito il primo giorno, senza registrare l'accaduto, perché poi mi ha dato fastidio quasi tutto il tempo, anche se non mi ha fatto mai male tanto da non poterla usare. Da ieri, però, accidenti si fa sentire.

L'altra cosa assurda è stata la preparazione della valigia per il viaggio di ritorno.
Viaggiate con Ryanair felici e contenti, ma sappiate che per approfittare del prezzo più vantaggioso dovrete limitarvi a UN bagaglio di numero, di piccole dimensioni e dal peso non superiore a 10 kg. Pena il sovrapprezzo di 35,- £ (circa 40,- €) o il coatto abbandono del bagalio in eccesso.
Prendete ora una valigia normale, cioè non corazzata, il cui peso a vuoto sia di circa 2-3 kg.
Poi avete un notebook che pesa circa 1,5 kg, ma con la borsa e tutti gli accessori raggiunge i 3,5. A questo punto infilate in valigia 3 kg di libri dei quali non potete fare a meno (voglio dire: il viaggio lo avete fatto soprattutto per quei libri, i vostri, le misere 5 copie che vi serviranno per fare un po' di promozione, insomma... proprio non potete lasciarli indietro). Adesso fate il conto e ditemi quanti vestiti riuscite a infilare in valigia. Bravi. Con i tre pacchettini di cioccolatini da portare in regalo ai famigli che vi attendono e il famoso sacchettino trasparente dal quale avete prudentemente tolto pressoché tutto tranne un rossetto e tre lenti a contatto, totalizzate - ahimè - 11 kg!

Tirate fuori tutto e vi procurate un bilancino da cucina. Pesate l'ombrellino pieghevole, le caramelle per la tosse, il carillon che la nonna vuole regalare al nipotino, i guanti...

Avete già deciso di partire con addosso due paia di pantaloni e 6 t-shirt una sopra l'altra (w l'elastan!), lasciandovi alle spalle 2 camicette e un paio di scarpe, nonché creme e make-up, il romanzo con il quale siete arrivati e i libri sui fantasmi che ico vi ha portato da Lucca e che da soli pesano 5 kg. Sapete che a Natale sarete di ritorno e stabilite adesso di partire con una borsa vuota atta al recupero di tutto ciò, ma soprattutto vi ripromettete di non viaggiare con Ryanair in quell'occasione.

La mamma vi suggerisce di indossare anche tutta la biancheria che occupa un anfratto della valigia. Ci riflettete un attimo. Più di un paio di calze non ci sta, nelle scarpette eleganti che avete deciso di mettervi e che già infastidiscono la vostra caviglia gonfia. Avete già indosso due paia di pantaloni, esagerare anche con la quantità di slip vi darebbe decisamente eccessiva difficoltà di movimento. Tacciamo dei reggiseni: Infilarne uno sopra l'altro vi donerebbe una circonferenza toracica finale molto imbarazzante. No. La biancheria deve rimanere lì dove si trova.
Infine optate per sfruttare al massimo le tasche a vostra disposizione. Levando il portafoglio dalla borsa del pc e incastrandolo nella tasca posteriore dei jeans recuperate 3 etti. Il carillon sta in una tasca del cappotto, e nell'altra ci infilate un libro da leggere per il viaggio. Le chiavi di casa, pesantissimo ferro sagomato, trovano posto in una tasca anteriore dei jeans, a cui resta ancora una tasca vuota in cui sistemare i fazzoletti.
Ok, siete arrivati a fare pesare la vostra valigia 10,3 kg e vi muovete come l'omino Michelin. Notate con un sospiro che la valigia è praticamente vuota, ma non potete farci niente e partite alla volta dell'aeroporto.
Dove l'addetta decide di NON pesare la vostra valigia.

[inserire imprecazione a piacere QUI]

lunedì 23 novembre 2009

Noi usiamo il sogno per predire il futuro, le stelle per tracciare la rotta, la voce dei morti per conoscere il passato...



Visto che ogni promessa è un debito e che tutta la settimana (lo so) avete consultato ansiosi Stretta la Foglia nella speranza di trovare un aggiornamento degno di questo nome (ma anche indegno) e siete stati puntualmente delusi, eccomi qua, di nuovo su queste pagine web con l'attesissima recensione di (squillo di trombe) Il Circolo degli Dei Sognanti, by Jacopo Casiraghi.

Nella mia prima recensione dicevo che il romanzo prometteva di essere una storia di paura, raccontata in modo divertente. Sono felice ora di annunciare a tout le monde che la promessa è stata mantenuta!
Il ritmo non cala mai, succede sempre qualcosa di nuovo: un nuovo sogno, una nuova avventura, un nuovo personaggio che compare o prende vita...

I personaggi sono molto ben delineati, a mio modesto parere. Hanno ciascuno una personalità definita, e si comportano coerentemente nell'arco del racconto, senza tuttavia rendere prevedibile la storia. Ognuno dei protagonisti, poi, in realtà ha ben due personalità!
No, no, non si tratta di protagonisti schizoidi e sonnambuli.
E' tutto molto semplice. Ognuno rimane se stesso, ma la fantasia di Giona assegna a tutti i membri del Circolo un ruolo ben preciso, che loro ricoprono più o meno volontariamente, filtrandolo con il proprio carattere. Così Icaro diventa il Coraggioso della banda, Melissa l'Esploratrice, Marco il Sensitivo e Valente il Bruto.
Forse non riesco a spiegarmi bene, sorry. Facciamo così, diventate seduta stante i miei Interpreti, che ci capiamo meglio.

Un altro dettaglio che personalmente adoro trovare in un romanzo è l'elemento reale inserito in un contesto inventato.
Il Collegio Villa Gentili, per esempio, non è realmente esistito, e neppure il suo preside, il Dr. Fitch. Il metodo educativo che lui propone, però, non è stato inventato.
C'è anche la visita di Marinetti, personaggio reale (ho le prove!), fondatore del Movimento Futurista.
Marinetti va una sera in visita a Villa Gentili, cosa ovviamente inventata, ma plausibile. Marinetti infatti si considerava un innovatore e il metodo educativo di Fitch è innovativo per l'epoca: ragazzi e ragazze hanno dormitori comunicanti, studiano insieme e non sono obbligati a seguire le lezioni ma possono scegliere il proprio percorso di studi autonomamente. Devono occuparsi di tenere in ordine la propria stanza, puliti i propri indumenti, dare una mano per sistemare la cucina e altre cose del genere. Che Marinetti sia curioso riguardo a qualcosa di nuovo è perfettamente in linea con la sua passione futurista.

Infine, la fine!
In realtà non ve la voglio raccontare, credo che uno dei dispetti peggiori che si possano tirare a un lettore sia raccontargli la fine prima del tempo. Mi limiterò a un'osservazione personale.
Quel che mi piace in un finale non è tanto che si tratti di un happy ending, o di un finale tragico, o triste, o esplosivo o qualsiasi altro tipo di finale vi venga in mente. Ognuno di essi va bene, purché sia in linea con il libro, purché lo chiuda bene.
Insomma, per me la conclusione deve chiudere una storia in maniera giusta e/o credibile.
Se un finale è tristissimo, ma si adatta a quel che precede, vada per le lacrime.
Se il finale è a fuochi d'artificio, che però non si legano agli avvenimenti che ho letto fino alla pagina precedente, boccio tutto: racconto e finale.
Ciò detto, in quale categoria piazzo il finale de Il Circolo degli Dei Sognanti?
[suspence, eh?]
Nella categoria migliore, ve lo dico subito. E' un finale giusto. Può forse spiazzare qualcuno, che magari si aspettava qualcosa di diverso. Ma pensateci, dopo averlo letto, e ditemi se non siete d'accordo con me.

Questo libro mi ha lasciato diversi messaggi, a volte talmente intrecciati tra di loro e su se stessi da non riuscire a districarli.
Uno è che la nostra immaginazione ha più potere di quanto crediamo. La fantasia può influenzare la nostra vita e anche quella di chi ci sta intorno.
Un altro è che la nostra vita è costituita da momenti che sembrano preludere a qualcosa di terribile e grandioso ma anche da momenti di una normalità disarmante. Che mentre viviamo qualcosa di intenso e particolare ci sembra di essere al centro dell'attività dell'intero universo, salvo poi magari renderci conto che il mondo e la vita sono effettivamente andati avanti a girare normalmente intanto che noi eravamo occupati a crederci degli dei.

Sir Jacopo, venga avanti! E' ora del verdetto finale (con risata diabolica inclusa nel prezzo).

Lettura promossa: racconto originale, ben scritto, ben costruito, senza punti deboli - quantomeno io non ne ho trovati e in genere sono abbastanza sensibile a incongurenze o passaggi deboli nelle storie che leggo.
Lo consiglio a chi desidera soltanto essere intrattenuto (non sarà deluso) e anche a chi ha voglia di riflettere un po': spunti ce ne sono davvero tanti.
Lo trovo una lettura adattissima agli adolescenti, ma valida anche per gli adulti che amano lasciarsi trasportare in un altro mondo: si ritroveranno in molti tratti dei protagonisti.

P.S. Invidiatemi: ho la dedica e la firma dell'autore in prima pagina (prrrrrr!)

domenica 15 novembre 2009

Mini Riepilogo

Poche presenze questa settimana, comunque ecco qua il riepiloghino per gli aficionados:

- cos'è quel bianco intorno a me? -> dal film "Nightmare before Christmas";

- La nostra protagonista si chiamava Giona, va bene, fatevene una ragione: se poteva sopportarlo lei potete farlo anche voi -> dal libro "Il Cricolo degli Dei Sognanti", by Jacopo Casiraghi;

- We scare because we care -> dal film "Monsters & Co." (lo adoro!!!)

Alla prossima, senza appuntamento preciso...

mercoledì 11 novembre 2009

We scare because we care

Ecco, un'amica oggi mi ha fatto la french manicure in cambio di un piatto di pizzoccheri della valtellina.
La french manicure è questo: spennellare le unghie di smalto rosa pallido e pitturare la lunetta in alto di un bel bianco brillante. Io so cos'è, ma non sono capace di farla, sbavo sempre tutto lo smalto.
Evidentemente non è una cosa facile, visto che qua una manicure si fa pagare dai 25 euro in su.
Il problema più grosso, comunque, secondo me è far durare le unghie. Cioè: uno le mani, poi, le usa. Le unghie toccano di qua, toccano di là, sfregano, finiscono sotto l'acqua... e lo smalto si sbreccia e sta male da vedere.
Il risultato di quasi due ore di spennellamenti (questo indurisce le unghie, questo le colora, questo le dipinge, questo le protegge, questo le asciuga...) io ero tormentata dal dubbio: ma dopo tutti sti strati, ci vorrà niente per farlo saltar via. Però, caspita, vedo così tante ragazze e donne in giro con le unghie belle... mica se ne staranno tutto il giorno a fissare il soffitto con le palme aperte! Faranno pur qualcosa, per passare il tempo.
Così mi sono convinta che era una mia paranoia e che dopo tutto quel lavoro avrei avuto delle bellissime unghie per almeno due settimane buone!
...
Seeeeee.
Sono passate poche ore e la lunetta bianca sta già dando segni di decrepitezza e cedimento! Non so, ci sono pure stata attenta, ma non si può vivere così! No, davvero non fa proprio per me, mi ci manca l'ansia da french manicure e poi ho toccato il fondo.
Domani rischio di incontrare l'amica che me le ha fatte e adesso sono qui ad arrovellarmi se devo ritoccarle prima che lei mi veda! Doppia ansia.
Ma ho capito, che mi ci vuole: la Soluzione Finale. La Soluzione Edward!

martedì 10 novembre 2009

La nostra protagonista si chiamava Giona, va bene, fatevene una ragione: se poteva sopportarlo lei potete farlo anche voi.

Con diverse settimane di ritardo rispetto alle previsioni ho assaltato il romanzo Il Circolo degli Dei Sognanti, di Jacopo Casiraghi.

Inutile che mostriate quella faccia, questa volta il ritardo non è colpa mia.
Il pacco in cui era contenuta la mia preziosa copia è stato saccheggiato prima di raggiungermi. Ho rinvenuto nella casella delle lettere una busta strappata su due lati, incellophanata dalla premurosa Deutsche Post, ma ahimé il libro non c'era più e al suo posto... due vetuste guide di viaggi crucche (Turingia e Foresta Nera, nel caso a qualcuno interessasse). Siccome poi stavo per partire, ho aspettato di essere tornata a casa, per farmi spedire una seconda copia, che è arrivata qualche giorno fa.
E' un periodo incasinato, questo, ma ho voluto iniziare al più presto.

Il primo capitolo prende molto e dà l'idea di cosa sarà il libro intero: una storia di paura, ma raccontata in modo divertente, in modo che non sai quando finisce la risata e comincia lo spavento. Beeeeello!

Un paio di dettagli carini e/o interessanti già notati (ma sono solo a pagina 73...).

Le note a piè di pagina. Da leggere o no, a seconda dell'interesse. Insomma, la storia va avanti lo stesso, ma se punge vaghezza si può scoprire di più su qualcosa che viene nominato nel testo... e farsi un paio di risate con la battuta immancabilmente infilata dentro! Un paio di volte mi sono sembrate battute un po' "tirate", o semplicemente "freddine", ma i gusti sono gusti, soprattutto in caso di barzellette, quindi non dubito che altri troveranno spanciose quelle stesse parti e magari nutriranno dubbi su quelle che hanno fatto ridere me.

Tutto chiaro...? Okay, andiamo avanti.

Altra cosa davvero molto carina, per i miei gusti, è la particolarità di Giona, la bambina protagonista del racconto. Immagina in maniera vividissima (se si può dire...) una sorta di realtà alternativa, della quale lei è parte attiva. Si sforza di crederci, interpreta quel che vede/vive attraverso questo specchio deformante e le cose promettono di trasformarsi di conseguenza.
Esempio, riporto qualche riga in cui Giona viene descritta esattamente come si vede lei:

[...] E lei era...
Una principessa. Una principessa armata.
Giona sorrise mentre il ragazzo gesticolava tutto accorato nel tentativo di negare il suo ruolo di Sensitivo. Continuava a sorridere distratta mentre si aggiustava il mantello e sistemava l'armatura che le fasciava le gambe, il torace e le spalle. Una principessa armata. Con il fioretto al fianco e la corona luccicante intorno alle tempie. Sapeva che per Marco era ancora presto: non poteva pretendere che potesse già condividere le sue storie e i suoi sogni.


Chissà, forse è perché io stessa ho utilizzato lo stesso espediente di Giona in passato, per sentirmi più forte, per affrontare il mondo quando mi faceva paura, per... migliaia di motivi! E funzionava! Funzionava sempre! Questo non mi ha mai messo al riparo dalle delusioni e non mi ha mai condotto a confondere la realtà e la fantasia, ma in quei momenti ero più forte!
Secondo me quelli che dicono che un bambino mescola le due cose e si comporta in modo pericoloso sono persone prive di fantasia, che ne sono spaventate. E sicuramente non sanno di cosa stanno parlando.
Per me i due mondi (reale e fantastico) sono sempre stati ben distnti. Ero io, consapevolmente e volontariamente, che li mettevo in contatto. Era un espediente.
Fatemi pensare... no, ultimamente non lo faccio più. Creo ancora mondi e personaggi immmaginari - e quando mai! Però ricorrere al sistema di Giona è qualcosa che al momento non mi è utile, evidentemente sto attraversando una fase sufficientemente equilibrata della mia vita [sono risate, quelle che odo???].

Ma, uhm. Non volevo far diventare questo post una seduta auto-analitica. Meglio finirla qui.
E comunque vi aggiornerò alncora su Il Circolo degli Dei Sognanti, visto che conto di finirlo entro brevissimo!

lunedì 9 novembre 2009

cos'è quel bianco intorno a me?




Come promesso qualche giorno fa, vi propino qualche foto scattata a Halloween, per il vostro cupo terrore (nonché grasso divertimento, sospetto più quest'ultima).



Ecco quindi a voi il team di mostri arruolati per l'occasione:


AHAH scherzone! Spiac, ma la foto non la metto, sono tutti soggeti minorenni. Usate l'immaginazione e con gli occhi della mente vedrete:

da sinistra:
Non Morto (Luca); Soldato (Jason); Vampiro (Cihan); Fantasma (Leo); Hermione Granger (Isabella).


Altri loschi figuri presenti:


da sinistra, in piedi: Donna Ragnatela; Strega Cattiva; Angelo Nero
inginocchiata tra le lapidi, minacciata dai loschi figuri di cui sopra: Fata Turchina.




E infine, primo piano della Fata Turchina:

domenica 8 novembre 2009

riepilogANDO

Venite, venite! Grande festa, oggi! Citazioni per tutti, citazioni gratis di alta qualità! Prego, la vostra ammirevole attenzione:

- When shall we three meet again? In thunder, lighting, or in rain? -> da "Macbeth", by William Shakespeare;

- Poi la strada la trovi da te -> dalla canzone "L'isola che non c'è", by Edoardo Bennato,

- Wrestling through the sky -> dalla sigla del cartone animanto "Dragon Ball" (credo...);

- Ci sono i sogni, tutti quelli che fai che non moriranno mai -> dalla sigla del cartone animato "Conan, ragazzo del futuro" (bello!);

- Close our eyes, pretend to fly -> dalla canzone "Penny and me", by Hanson;

- ma ora voglio di più -> dalla canzone "Una Storia Importante", by Eros Ramazzotti.

Visto, ve l'avevo detto: alta qualità, gram soddisfazione! Alla prossima settimana! Tschüss!

sabato 7 novembre 2009

ma ora voglio di più

Ho finalmente ritrovato me stessa! Forse non i miei neuroni, ma quando mi sono guardata allo specchio questa sera alle 6.00, dopo aver trascorso un'oretta sotto le esperte mani della parrucchiera, mi sono riconosciuta. Ero proprio io! Inevitabile, succede ogni anno.
In estate i capelli sbiadiscono, assumono colorazioni autonome che girano sempre intorno al solito rosso-arancione-vichingo. Mi abituo a vedere la mia faccia così, mi convinco addirittura che in fondo è un bel colore, tutto sommato mi sta pure bene, c'è davvero bisogno dell'uniforme, consueta, mano di nero? E la risposta, ogni anno, è SI!

E dopo questo intervallo filosofico-metafisico, passiamo ad argomenti seri.


Chi ancora non sa del mio amore viscerale per la città di Londra? La signora laggiù alza la mano... Signora, stia un po' più attenta per favore. Dove si trovava quando il blog pubblicava il post più iperventilante della storia, riguardante la britannica Capitale? Per questa volta passi, ma che non succeda più.

Cosa si sono inventati, gli impavidi Londinesi? Un'attrazione che unisce stravaganza e storia, paura e verità, macabro e reale. La chiamano L'Esperienza del Ponte di Londra e prevede un tour attraverso la storia antica della città di Londra: i Romani, i Vichinghi, il grande incendio e altro ancora tramite ricostruzioni fedeli e l'ausilio di attori (devo specificare che questo sarebbe il lavoro dei miei sogni?!).
Poi si passa alle Tombe di Londra,naturalmente abitate da zombie!! Hanno fatto dei casting (ZOMBIES: wanted, dead or alive), l'ultimo dei quali per assumere una ventina di non morti , che si unissero nella notte di Halloween ai 50 "di ruolo".

Sono Pazzi Questi Inglesi - ma quanto vorrei essere dei loro!!

venerdì 6 novembre 2009

close our eyes, pretend to fly

Non vi ingannate, non sono ancora riuscita a scacciare le bollicine dal mio cervello.
Sembra anzi che le suddette unità di anidride carbonica abbiamo preso possesso di ogni anfratto lasciato libero all'interno della mia corteccia cerebrale, interferendo a più riprese con la comunicazione inter-sinapsiale.
I neuroni, affaticati, non reggono il ritmo e minacciano lo sciopero selvaggio.
Se mi vedrete aggirarmi con un pentolino in testa, linguaccia fuori e dita nelle orecchie, indossando la scatola da imballo della falciaerba e sfoggiando boccali traboccanti Radelberger ai piedi, saprete che lo sciopero è tragicamente in atto.
Manca drammaticamente poco.

Ieri: appuntamento con Mauro alle 5.30 pm sotto il suo ufficio. Devo andarlo a prendere in auto e poi andremo insieme in un certo negozio prima di tornare a casa.
Ore 4.30 pm, sono a scuola di Luca e lo incito a saltare in macchina: Forza, mostriciattolo, andiamo a casa! Prima buttiamo la spazzatura e poi andiamo a prendere papi al lavoro.
Ore 5.00 pm. Buttata la spazzatura torniamo in casa, ci laviamo le mani, dopodiché mi siedo pacifica al pc a controllare un paio di messaggi e altre cose.
Ore 5.15 pm. Decido di leggere insieme a Luca "Il Canto di Natale" di Charles Dickens. Ne trovo una versione on line e comincio la lettura.
Ore 5.35 pm. Suona il cellulare. Corro a rispondere e vedo che è Mauro.
Che carino, chiama per salutarmi, penso.
Rispondo giuliva: Ehi, ciao, dove sei?
Risposta: Er. Sono in ufficio...E tu??

Clack. Le sinapsi fanno contatto.

Oh, no!, esclamo, contrita e mortificata, Non ci posso credere, mi sono dimenticata di venirti a prendere!
Ah, fa lui, un flebile tono di speranza nella voce, E quindi dove sei di preciso in questo momento?
Eeeehhhh...A casa, confesso.
Ahm, commenta lui, Va beh, prenderò l'autobus...

*SIGH*

mercoledì 4 novembre 2009

ci sono i sogni, tutti quelli che fai che non moriranno mai

Volevo fare una carrellata di foto di Halloween, ma sto aspettando che la Strega Cattiva mi mandi la foto di gruppo che vede lei stessa in posa insieme alla Donna Ragnatela, l'Angelo Nero e la Fata Turchina sullo sfondo di un cimitero stracolmo di lapidi.

Quindi rimando.

Propongo invece una carrellata di massime tratte dalla bocca dei bambini, citando alcune perle made in Luca.

1) - Mamma, ma perché alla Barbie si vedono i polmoni? [4 anni, lascio alla vostra fervida immaginazione dedurre cosa fossero in realtà i polmoni della Barbie]

2) Mamma ha la borsa appesa a una spalla, un sacchetto di spesa nella mano destra, la posta in bocca e cerca forsennatamente le chiavi di casa nella tasca del cappotto.
- Mamma, prendi il mio disegno!
Mamma, seccata, biascicando in mezzo alle bollette che tiene tra i denti:
- Tesoro, la terza mano non mi è ancora spuntata!Luca, serafico:
- Ah, scusa. E quando ti spunta?
[5 anni]

3) Luca si avvicina al lettone dove dormono Mamma e Papà.
- Ho fatto un brutto sogno, posso dormire qua con voi?
Mamma, sbadigliando:
- Ghghgh... ma sei grande, ormai, ci stiamo stretti in tre qui dentro...
Luca, volenteroso:
- Non devi preoccuparti, mamma. Voi due, a me, non date fastidio!
[7 anni]

4) - In un millimetro ci stanno mille nacrometri [8 anni]


P.S. La foto rappresenta Unter den Linden (celebre vialone in centro a Berlino) nel corso del Festival of Lights, evento cittadino in cui potenti fasci di luce colorata illuminano alcuni angoli della città. Questa foto è stata scattata alla fine di Ottobre 2009 (da qualcuno che non l'ha mossa, cosa che invece ho fatto io).

martedì 3 novembre 2009

Wrestling through the sky

Consumandomi nell'attesa di rivedere le mie cellule neuronali tornare da me, dedico a tutti voi onesti viandanti un'antica benedizione celtica.



Mi innalzo oggi
solcando
la forza del Cielo
luce del sole
radiosità della luna
splendore del fuoco
velocità del lampo
rapidità del vento
profondità del mare
solidità della roccia.

lunedì 2 novembre 2009

Poi la strada la trovi da te

Presenza a singhiozzo sul mio blog e un po' ovunque.
La testa non mi segue, i neuroni si sono inesorabilmente mescolati.
I miei pensieri sono evanescenti, faticano a posarsi e a combinarsi in idee o a concretizzarsi in qualcosa.

Ho l'impressione che attorno a me l'aria sia rarefatta, mi muovo come in un sogno al rallentatore, con gesti fluidi e sospesi.
Che mi piglia? Bevuto troppa acqua con le bollicine, probabilmente. Adesso il mio centro comandi fluttua nell'aere.

Tornerò, non temete.